Sicurezza, lavoro nero e infortuni

Una delle prime interviste che ripubblico volentieri su questo blog è un’intervista a Paolo Berizzi, giornalista che ha avuto il coraggio di entrare, per raccontarlo, nel mondo del lavoro nero controllato da caporalato e malavita. Un mondo che è sotto casa nostra, che potremmo vedere dalle nostre finestre, che non è nascosto in qualche zona arretrata del nostro paese. Un mondo che occupa piazze e vie di molte città e che non risponde a leggi o direttive.

Un mondo che ha raccontato nel libro “Morte a 3 euro: nuovi schiavi nell’Italia del lavoro” all’indomani del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 (Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro) entrato in vigore il 15 maggio 2008. Ma che poteva essere raccontato molto prima e che potrebbe essere raccontato anche oggi con le stesse parole.

C’è infatti, fuori dalla finestra, una realtà impermeabile alle leggi e, troppo spesso, invisibile ai controlli. Un mondo dove l’angoscia dell’infortunio è continua, dove la prevenzione non arriva, dove non c’è organizzazione, contrattualità, formazione. Dove si può morire per tre euro all’ora senza ricadere, neanche come numero, in nessuna statistica, in nessun dato ufficiale degli infortuni mortali in Italia.

Una realtà che dovremmo ricordare più spesso.

Qualunque “cultura della sicurezza” dovrebbe infatti partire proprio dalle realtà più difficili, più povere, più a rischio, più ricattabili,… Partendo dai lavoratori in nero, per arrivare a migranti, disabili, lavoratori giovani e anziani, donne e lavoratori con contratti di lavoro atipici.

Rimandando alla lettura integrale della recensione e dell’intervista realizzata nel 2008 – di cui riporto i link – ricordo quanto raccontato da Paolo Berizzi sull’angoscia degli infortuni durante una sua giornata in cantieri edili privi di prevenzione: “a un certo punto mi assale l’angoscia dell’infortunio: non mi mollerà più. La paura di finire schiacciato sotto un blocco di tavole di ferro, quelle imbracate da una corda consunta che dal cortile vedo piombare giù dal sesto piano del ponteggio, e se perdi l’attimo, o ti distrai, o se una di quelle lastre si ribella alla morsa del moschettone, rimani sotto. Il terrore di venire travolto da una betoniera. Stritolato da un cavo d’acciaio. Che le braccia cedano, o semplicemente di scivolare dall’impalcatura dove mi fanno arrampicare anche se sono nuovo del mestiere”.

 

La recensione del libro – articolo “L’Italia del lavoro nero e dei caporali: morire per tre euro”, a cura di Tiziano Menduto – pubblicato sul quotidiano online PuntoSicuro il 27 giugno 2008.

Intervista a Paolo Berizzi – articolo “Il lavoro nero in ‘Morte a 3 euro’: intervista all’autore”, a cura di Tiziano Menduto – pubblicato sul quotidiano online PuntoSicuro il 30 giugno 2008.

IndagineSicurezza: un blog di riflessione e inchiesta sulla sicurezza sul lavoro

In un nuovo blog informativo per prima cosa è necessario descriversi e raccontarsi; è bene che il lettore si convinca che chi scrive sta lealmente cercando di dare l’informazione più attendibile, obiettiva e completa.

Mi occupo di comunicazione sulla sicurezza sul lavoro da molto tempo. Sono passato in questi anni attraverso testi unici, testi correttivi, centinaia di decreti e linee guida. Attraverso foreste di schede, circolari e check list. E ho visto purtroppo emanare tante di quelle proroghe che nessun umano dovrebbe immaginare in una vita intera.

Nel mio lavoro giornalistico ho presentato documenti e norme, ho intervistato gli “attori” della prevenzione, ho interpellato politici, funzionari ministeriali, avvocati, sindacalisti e magistrati. Mi sono soffermato sugli incidenti di lavoro creando un ponte tra accadimenti luttuosi, normativa e prevenzione convinto che la conoscenza degli “errori” e delle carenze sia una delle strategie più efficace per evitarli.

Tuttavia non basta.

Per fare chiarezza, per rendere gli argomenti lucidi e chiari, ci sono polveri e briciole che non si tolgono con una sola passata. Che rimangono nascoste agli occhi, ma che magari sono determinanti per la comprensione di un fenomeno. Tutto qui.

Questi sono i motivi che hanno portato a questo blog informativo. La convinzione che la comunicazione necessiti di approfondimenti e commenti che non si possono piegare ai tempi di un giornale o di una rivista. Necessiti di approfondimenti senza preconcetti, che hanno un solo punto di partenza ma, magari, più punti di arrivo.

La prima cosa che nel tempo raccoglierà questo blog saranno alcuni articoli e audio/video interviste. In buona parte materiale da me realizzato e già pubblicato dal giornale online PuntoSicuro.

Ma non mi fermerò a questo.

L’intenzione futura, senza alcuna periodicità, è di andare oltre e proporre brevi approfondimenti tematici. Piccole indagini, brevi “inchieste”. Un semplice sguardo oltre la siepe.

 

Tiziano Menduto